Laura Boldrini non ne può più: sono mesi che su Facebook e Twitter gli utenti la ricoprono di insulti. E’ offesa, ferita, ma anche intenzionata a dare il buon esempio alle tante vittime di cyberbullismo. E così decide di denunciare gli haters. Lo annuncia (prima al Corriere e poi) sul suo profilo Facebook. “Ho deciso che d’ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune”, scrive lanciando l’hashtag #AdessoBasta.
Ne diamo notizia sul sito del Sole 24 Ore e lanciamo la notizia anche su Twitter menzionando – come spesso facciamo – anche l’account del giornalista che firma l’articolo, nello specifico io.
Inizia così la mia giornata tra gli haters: decine e decine di utenti iniziano a rispondere al tweet con offese e violenze rivolte alla presidente della Camera. Devo silenziare il mio smartphone perché le continue notifiche disturbano i colleghi. Faccio fatica a leggere i commenti senza sentirmi ferita anche io. Mi stupisco della totale assenza di critiche costruttive. Mi preoccupo per l’anonimato della maggior parte degli account da cui provengono i messaggi. E ho un piccolissimo assaggio di quello che devono essere stati gli ultimi quattro anni per Laura Boldrini. Un incubo.
